Con una gara di cucina e di sala riservata agli studenti degli istituti alberghieri gardesani (2 p partecipanti sui 4 invitati; due purtroppo hanno dato forfait a pochi giorni dall’evento per problemi organizzativi al loro interno) si è tenuta ad Arco – con l’appoggio del noto ristorante “Alla Lega” della famiglia Benedetti – il contest che ha aperto il 2° Festival che del Pesce di lago che ha animato il territorio gardesano trentino per un week end lungo di 3 giornate. Gli studenti si sono sfidati proponendo dei secondi piatti naturalmente a base del “pesce di lago e d’acqua dolce” che, dopo averli serviti dalle rispettive brigate di sala, sono stati poi votati da una giuria che li ha potuti gustare e giudicare nella bella cornice della piazza della Collegiata di Arco, davanti ad un pubblico interessato.
Valutato il buon livello dele 2 scuole, una in leggero vantaggio sul servizio di sala, l’altra invece più votata sul piatto presentato, il Premio – che consisteva in un completo set di divise per tutti i 2 team offerto dalla nota ditta Paderno – è stato assegnato ex-aequo all’IPSAR Carnacina di Bardolino diretto dal Prof. Eugenio Campara, e all’ENAIP di Riva del Garda diretto dalla Prof. Elisabetta Filippi.
Le 2 Ricette degi istituti Alberghieri
Gli studenti dell’Ipsar Luigi Carnacina di Bardolino hanno preparerato “Il Carnacina 2.0”. In questo piatto, la trota si sdoppia in due preparazioni: un trancetto alle erbe cotto in padella, servito con una salsa beurre blanc ottenuta dal suo fondo di cottura unito a burro, panna e clorofilla di prezzemolo e accompagnato da cavolo viola in agrodolce; una polpetta fritta in salsa tartara, indivia belga in cottura a bassa temperatura e, a completare, un crumble di olive. Alcune preparazioni classiche della cucina internazionale particolarmente amate da Luigi Carnacina, storico scrittore enogastronomico da cui lo stesso Istituto prende il nome, vengono rielaborate in chiave contemporanea: la delicatezza del pesce di lago contrasta con l’agrodolce in un piatto completo ed elaborato.
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A fronte della riduzione della consistenza di talune specie, come l’alborella e il carpione, si è assistito ad un incremento di altre specie, come il coregone o lavarello, introdotto agli inizi del secolo scorso e che ha ormai, assieme all’agone, rappresenta la specie di maggior interesse piscatorio. Un occasione anche per gli enti gardesani di confronto su come attivarsi per la salvaguardia ed incremento delle specie autoctone di maggior interesse alieutico, ma soprattutto, naturalistico con l’obiettivo del mantenimento della biodiversità originaria del lago di Garda.
Non è mancato un momento di formazione con l’Associazione Ristoratori Rivani riservato a chef e ristoratori per conoscere meglio l’utilizzo del pesce del lago e dei fiumi trentinoi con la consulenza della chef Orazia Danieli e dell’esperto di alta ristorazione Roberto Peschiera, già ispettore della Guida Michelin per molti anni e qui chiamato quale consulente dell’evento.